La Pesca
Questa attività accompagnò gli abitatori dell'Arcipelago fin dalla loro comparsa nel neolitico; più tardi, i Romani impostarono, sia a Ponza che a Ventotene, ricchi impianti di itticoltura di cui ancora oggi sono visibili le imponenti strutture. La massima fioritura della pesca si raggiunse durante l'ultima colonizzazione, nei secoli XVIII e XIX.
Fino a mezzo secolo fa, il mare dell'arcipelago offriva tutto ciò che si poteva ricavare dal Mediterraneo: le grandi fortune, ma anche la dura vita del pescatore furono legate soprattutto al corallo e all'aragosta, pescati non soltanto intorno alle Isole, ma in tutto il vasto mare, dall'Africa alle Bocche di Bonifacio, dalla Sicilia alla Liguria e alla Toscana. Sulla traccia del pesce i Ponzesi colonizzarono isole e coste, fondarono paesi, mescolarono il loro seme ad altre comunità e le rinsanguarono, più di quanto gli altri facessero con Ponza e Ventotene.
Fino a mezzo secolo fa le barche navigavano soltanto a remi e a vela; a remi molti uomini delle isole tuttora viventi andavano in Sardegna, in Tunisia, in Liguria, nelle Toscane, in Sicilia. Erano dei giganti del mare.
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